I segreti della caffeina, la droga più diffusa al mondo




No, non avete letto male, ho detto proprio droga. Non tutti sanno (o sarebbero disposti ad ammettere) che quella tazzina di caffè al mattino senza la quale non si riesce proprio a svegliarsi, o la tazza di tè che si sorseggia mentre si legge un libro, non sono poi molto diverse da droghe molto più pericolose come la cocaina. 
Naturalmente gli effetti della cocaina, come di qualsiasi altra droga "tradizionale" sono ben più devastanti, eppure entrambi donano una diffusa sensazione di piacere, stimolano l'attività cerebrale e creano dipendenza, come chiunque di noi può testimoniare dopo qualche giorno di astinenza.
E a differenza della cocaina, la caffeina è generalmente diffusissima.
No, non correte subito a gettare via le vostre moka, non nascondete le teiere, potete star tranquilli, come ogni cosa è solo una questione di quantità, tanto che in piccole dosi la caffeina può avere anche effetti benefici.

Ma che cos'è la caffeina?

La caffeinà è, chimicamente parlando, un alcaloide contenuto all'interno delle foglie di alcuni particolari tipi di piante, come il cacao, il tè, la coca e il guaranà, inoltre è una sostanza psicoattiva, poichè interferisce con alcuni processi biochimici (come la sintesi di neurotrasmettitori) inducendo la stimolazione del sistema nervoso centrale e cardiovascolare, nonchè moltissimi altri effetti secondari su tutto l'organismo.
Caffeina
L'uso di questa sostanza ha origini antichissime: se ne trova traccia già in Messico nel 1500 a.C. ma fu con la scoperta dell'America che caffè, tè e cacao si diffusero un po' ovunque e in particolare in Europa, tanto che il caffè ormai può quasi essere considerata, qui in Italia, bevanda nazionale. Fu addirittura importantissimo per la nascita e la diffusione dei giornali, grazie ai famosissimi caffè parigini.

Molti credono erroneamente che la caffeina sia contenuta unicamente nel caffè, e che al contrario nel tè si trovi la teina, dando per scontato che siano due molecole diverse. 
L'errore deriva da un fraintendimento storico: inizialmente, infatti, la caffeina fu individuata e isolata nel 1819 dal chimico Friedrich Ferdinad Runge e solo successivamente, nel 1827, fu isolata dal tè la teina, creduta quindi una sostanza diversa. Ora, grazie ai moderni mezzi spettroscopici che ci permettono di vedere le molecole atomo per atomo, sappiamo che sono la medesima sostanza, la 1,3,7-trimetilxantina per chiamarla con il suo nome chimico (IUPAC), e furono proprio gli studi sulla determinazione della struttura della caffeina, e la sua successiva sintesi, che valsero al chimico Hermann Emil Fischer il premio Nobel nel 1902.


Nel tè inoltre, insieme alla caffeina, sono contenuti altri alcaloidi con proprietà simili, in particolare la teobromina che ha l'effetto di amplificare l'azione della caffeina nell'organismo.


La caffeina fa male?

Rispondere a questa domanda non è immediato come si potrebbe pensare.
Niente, infatti, è in forma assoluta tossico o benefico, ma si parla di Tossicità Acuta o Tossicità Cronica, ovvero quanto una tale sostanza sia tossica nel momento dell'assunzione o quanto sia tossica a lungo termine. 
Per quanto riguarda la tossicità cronica della caffeina, nessuno studio ha rilevato risposte certe in merito, mentre per quanto riguarda la sua tossicità acuta si hanno dati ben definiti: la dose di assunzione letale (per un individuo di peso medio intorno ai 70 kg) è stata stimata essere circa 10 g di sostanza, cioè l'equivalente di 170 tazze di tè (numero che può variare a seconda dei tipi di tè) e 130 tazzine di caffè assunte una dopo l'altra. 


D'altro canto, la caffeina è largamente studiata dall'industria farmaceutica a causa dei suoi effetti benefici.
Un uso classico di questa sostanza è come farmaco contro l'emicrania: il principio attivo fondamentale per il trattamento dell'emicraia è l'Ergotamina, il cui assorbimento è fortemente facilitato dall'azione della caffeina.
Inoltre, fra le azioni biochimiche della caffeina c'è il blocco delle funzioni dell'Adenosina, ed è questa caratteristica che ne fa un antidolorifico simile a i farmaci cosiddetti FANS.
Infine, è largamente usata a livello cosmetico come trattamento anticellulitico.




In conclusione, finchè non si esagera, eccedendo in maniera incontrollata e pericolosa, una buona tazza di tè o quel caffè così profumato subito dopo pranzo, sono un piacere fondamentalmente innocuo, nonostante le molte affinità fra la caffeina e una droga come la cocaina.
Un esempio di come, nel mondo che ci circonda e in particolare nello studio della chimica, simile non vuol dire assolutamente uguale e anche un dettaglio apparentemente insignificante faccia tutta la differenza del mondo.
Sarà pure la droga più diffusa al mondo, ma alla fine è una droga di cui possiamo benissimo non fare a meno.




Bibliografia:

  • I bottoni di Napoleone: come 17 molecole hanno cambiato la storia - P. Le Couteur, J. Burreson - TEA editore
  • http://www.lescienze.it/news/2002/09/02/news/il_caffe_come_la_cocaina_-589182/
  • http://www.pianetachimica.it/didattica/caffeina/caffeina.htm
  • http://chimichiamo.altervista.org/blog/teina-caffeina-unidentita-poco-nota/
  • http://blog.edoapp.it/caffeina-e-teina-che-differenza-ce/

Commenti

  1. Interessante e simpatico articolo. L'importante è che il caffè ☕ sia buono altrimenti che piacere è 😉

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  2. Buongiorno, un articolo che ho apprezzato moltoma sono abbastanza sicuro che il caffè si di origine arabo-persiana e non americana come sembra di capire dall'articolo. Buona giornata

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