La chemofobia e la fissa del "naturale": la vitamina C

“Non tutti i prodotti chimici sono dannosi. Senza componenti chimici come l'idrogeno e l'ossigeno, per esempio, non ci sarebbe modo di produrre l'acqua, che è un ingrediente essenziale della birra.”
Dave Barry



C'è chi ha paura dei ragni, chi degli spazi chiusi, chi delle altezze.
E poi c'è chi ha paura della chimica, nonostante, come ci insegna lo scrittore americano premio pulitzer, senza chimica non ci sarebbe la birra e il mondo sarebbe un posto di gran lunga peggiore.

Janet Leigh dopo aver letto l'etichetta del bagnoschiuma


Basta farsi un giro al supermercato per capire immediatamente quanto la chimica faccia paura nel nostro paese (ma non solo): dalla mortadella "senza chimica" al fruttosio 100% naturale, gli scaffali sono pieni di questo genere di messaggi promozionali, con una valenza scientifica pari alla favola di cappuccetto rosso e un prezzo due volte superiore a quello dei prodotti brutti e cattivi pieni di roba chimica.
Sembra incredibile che, nel 2017, si debba ancora ricordare che ogni cosa è chimica e non è solo un modo di dire: noi stessi siamo chimica, fatti da atomi, molecole, composti più o meno grandi. In una fetta di prosciutto non ci sono forse proteine? Carbonio, idrogeno e ossigeno? Il fruttosio, non è forse una molecola?
Allora perché tanta paura?


Chimico vs Naturale


Le proprietà di una molecola dipendono unicamente dalla sua struttura e non da come essa sia stata sintetizzata.
Per un chimico è qualcosa di scontato, ovvio come il fatto che il cielo è azzurro, ma per molti non addetti ai lavori è davvero difficile da credere. Nella vita di tutti i giorni, infatti, è molto comune fare attenzione a come si arriva a qualcosa, oltre che a quel qualcosa in sé, basti pensare a quanta attenzione si pone sull'alimentazione degli animali che poi diventano le nostre bistecche.
In chimica non è così e il termine naturale assume un'accezione completamente diversa. Per un chimico, una sostanza naturale indica semplicemente una molecola che è presente in qualche modo in natura, senza con questo dare connotazione positiva o negativa.
La muscarina, per esempio, è una molecola naturale, contenuta in un fungo naturale, nei naturalissimi boschi, eppure è una pericolosissima neurotossina, responsabile della pericolosità elevatissima della Amanita Muscaria.


Amanita Muscaria

Molto comune è in chimica prendere spunto dalla natura, magari andando a estrarre e isolare una particolare molecola che si è visto avere effetti benefici, per poi andare a trovare un modo alternativo di produrla, magari cercando di modificarla per poter aumentare l'azione ad esempio farmacologica, o trovare altre vie di somministrazione, o ancora abbassare i costi di produzione.
E' il caso della Vitamina C.


L'Acido-L-Ascorbico, per gli amici Vitamina C


Sappiamo tutti che l'Acido Ascorbico, o più comunemente noto come Vitamina C, è un composto essenziale per l'uomo e la sua mancanza provoca una malattia molto grave che è lo Scorbuto.




Inizialmente questa importantissima molecola fu estratta dai limoni, ma ben presto ci si rese conto che una produzione industriale richiedeva la messa a punto di un processo di sintesi.
Per capire i motivi basta fare qualche calcolo: in una scatola di vitamina C comprata al supermercato (che sia bio o meno) ci sono circa 40 compresse, ogni compressa è circa 1 grammo di vitamina C pura; in una singola arancia ci sono più o meno 45 mg di vitamina e pur supponendo che si riesca a estrarre il 100% della sostanza (cosa, purtroppo, impossibile) ci vorrebbero più di 22 arance per fare una sola compressa! Pensate ora a quante scatole di Vitamina C ci sono in un supermercato, o in farmacia e pensate a quante ne sono prodotte in tutto il mondo e immaginate quante arance sarebbero necessarie per ottenerla.
Naturalmente non è possibile pensare di sostenere dei costi del genere.
Attualmente la maggior parte dell'Acido Ascorbico è prodotto tramite il Processo Reichstein, dal nome del chimico che lo inventò nel 1934, che parte dal Glucosio e attraversa ben sette step bio-sintetici. Naturalmente si sta lavorando per cercare anche metodi alternativi e meno costosi, utilizzando anche le biotecnologie.
E quindi? Siamo stati tutti imbrogliati? La Vitamina C che ci vendono non è vera Vitamina C?
Tranquilli.
Come ho già detto, è impossibile distinguere una molecola di Acido-L-Ascorbico estratto da un limone, magari coltivato biologicamente nell'orto di casa nostra, dalla molecola di Acido-L-Ascorbico sintetizzata da un'industria farmaceutica.
Gli atomi non hanno memoria, non hanno alcun modo di sapere se prima di essere il Carbonio 1 di una molecola di Vitamina C erano il Carbonio 3 di un pericolosissimo veleno come la Muscarina.
Ovviamente la maggior parte delle persone non sono chimici e sono perciò portate a pensare come si farebbe comunemente nella vita di tutti i giorni e a credere che quella graziosa scatolina, piena di fotografie di frutti freschi e colorati, sia effettivamente migliore e più sana di quella meno bella e senza frutta, ma che costa la metà.

Gli atomi saranno anche smemorati, ma voi la prossima volta che il marketing premerà sul naturale e senza chimica, ricordatelo, non abbiate paura della chimica e risparmierete di sicuro!



Articoli per approfondire:


Klimczak, Inga, et al. "Effect of storage on the content of polyphenols, vitamin C and the antioxidant activity of orange juices." Journal of Food Composition and Analysis 20.3 (2007): 313-322.


Gliszczynska‐Swiglo, A. A. G. A., and B. Tyrakowska. "Quality of commercial apple juices evaluated on the basis of the polyphenol content and the TEAC antioxidant activity." Journal of Food Science 68.5 (2003): 1844-1849.


Bremus, Christoph, et al. "The use of microorganisms in L-ascorbic acid production." Journal of biotechnology 124.1 (2006): 196-205.



http://blogs.nature.com/thescepticalchymist/files/2014/06/nchem_-Chemical-Free.pdf



Reichstein, T., A. Grussner, and R. Oppenauer. "Synthesis of ascorbic acid and related compounds by the osone-hydrocyanic acid method." Helvetica Chimica Acta 17 (1934): 510-520.

Bremus, Christoph, et al. "The use of microorganisms in L-ascorbic acid production." Journal of biotechnology 124.1 (2006): 196-205.

Reichstein, T., Grussner, A., Oppenauer, R., 1933. Die Synthese der ¨
d-Ascorbinsaure ( ¨ d-Form des C-Vitamins). Helv. Chim. Acta 16,
561–565.

Commenti